L’uso e il valore della borsa hanno una storia antica e molto interessante, le sue origini sono addirittura preistoriche. Le prime infatti furono inventate ed usate rigorosamente da uomini: i primitivi idearono il sistema di accartocciare le pelli di animali per trasportare armi ed utensili. In epoca medievale nacquero poi i modelli che ritroviamo tutt’oggi: la “zona”, da portare alla cintura, la “crumena” a tracolla e la “manticula” a mano, antenata dell’attuale pochette. A partire dal Rinascimento, le borse iniziarono ad essere considerate degli oggetti legati alla moda ed i materiali utilizzati per realizzarle e decorarle furono sempre più pregiati: velluto, broccati, rasi, fiocchi, nastri, oro e pietre preziose. Ma fu fra Ottocento e Novecento che divenne indispensabile: la donna iniziò ad essere sempre più indipendente e la borsa si trasformò in un forte simbolo di emancipazione con la crescita appunto delle attività femminili. E così nel corso del tempo questo oggetto è diventato essenziale per il lavoro, per la sera, per la spesa, per i viaggi ed il tempo libero. Oggi si è affermata anche nel guardaroba maschile, non il borsello un po’ troppo obsoleto o la ventiquattrore che fa tanto Wall Street né lo zainetto sulle spalle pseudo-scolastico, ideali per lui sono i modelli sobri ed eleganti, adatti sia a chi deve recarsi in ufficio, sia a chi vuole essere trendy anche per un aperitivo in città. Quindi nessun senso di colpa quando si acquista una borsa…è un accessorio di valore storico e funzionale straordinario.