Tempo di collant
Resistente come l'acciaio e delicato come una tela di ragno
Tempo di collant. Le calze in versione lunga hanno origini antichissime, ne sono state ritrovate tracce di lavorate a maglia già in alcune tombe egizie. Nel Medioevo si realizzarono anche modelli in seta, ma erano costosi e potevano indossarli solo gli uomini perché alle dame non era permesso di mostrare le gambe. Ovviamente non avevano ancora nulla a che fare con quelle che conosciamo oggi. Dobbiamo attendere gli anni Venti e l’invenzione della nuova fibra “Rayon” o seta artificiale per vedere rivoluzionato il settore. Con questa innovazione la calza lunga divenne economicamente accessibile e le donne cominciarono a desiderarla. Saranno però gli anni ‘30 a rendere questo accessorio un simbolo di femminilità e sensualità a cui nessuna donna poteva resistere. Nel 1938 infatti, in America, venne inventato da Wallace H. Carothers il nylon: una nuova fibra sintetica definita “resistente come l’acciaio e delicata come una ragnatela” che, grazie anche al prezzo competitivo rispetto alle fibre naturali fino ad allora utilizzate, prese subito piede nella creazione delle calze femminili. Necessitavano di reggicalze, erano color carne e avevano la cucitura nera dietro: disegnava una riga così affascinante che le donne dell’epoca erano disposte anche a fare viaggi lunghissimi per riuscire ad acquistarle. La Seconda Guerra Mondiale diede poi un colpo mortale anche all’industria delle calze, riconvertita alla produzione bellica. In quegli anni il nylon scomparve dai negozi e venne utilizzato per realizzare i paracaduti e i cordami delle navi. Molte donne ricorsero ad un trucchetto per dare l’impressione di indossare le ormai famose e introvabili calze: disegnavano una linea con la matita direttamente sulla parte posteriore delle gambe per simularne la cucitura. Dopo gli anni bellici la loro produzione ripartì. L’universo femminile dovette attendere ancora un decennio prima di essere colpito da una nuova invenzione rivoluzionaria: i collant. Nonostante la popolarità del nylon è innegabile che calze e reggicalze fossero una combinazione piuttosto scomoda, ma non c’era altro modo per tenerle su. Allen Gant nel 1958 risolse il problema unendo in modo tecnicamente e stilisticamente perfetto un paio di calze ad un paio di mutande. Alla fine del 1959 le panty-legs arrivarono nei negozi. Lo stile anni 50’ non sarebbe stato lo stesso senza i collant, accessorio indispensabile anche per completare i look audaci delle prime pin up. Un’altra colonna portante del successo delle calze in nylon fu poi l’invenzione negli anni ‘60 dello Spandex che permise al nylon di diventare elastico, perfettamente aderente alle gambe e quindi confortevole. Gli anni 60’ videro anche la diffusione delle minigonne e con esse i collant divennero ancora più indispensabili. Il resto, come si dice, è storia. Dai modelli stampati, con maxi pois o a righe come richiedeva il trend dell’epoca per passare poi ai toni pastello e più vivaci negli anni 70’. Indimenticabili le versioni anni Ottanta in stile punk e rock glam che portarono al successo la tipologia con grandi strappi o a rete, quest’ultima tra l’altro ritornata attualissima anche in questa stagione. E arriviamo ai giorni nostri con modelli anche innovativi, in versione contenitiva o con effetto push up. Anche in questo caso vige la regola del “a ciascuno il proprio collant preferito” ma con un’accortezza: non siamo più negli anni ‘50 e il color carne tanto in voga all’epoca ora dà invece un’immagine un po’ datata, preferiamo sempre il nero, perfetto se coprente.