Il basco: un cappello tra guerra, rivoluzione ed arte
Allure romantico-ribelle fascinosamente storico
Adoro i cappelli, li considero un accessorio fantastico. Il modello a basco in primis, probabilmente per quell’allure “romantico-ribelle” dettato dalla sua affascinante storia. L’etimologia rimanda ai Paesi Baschi, regione in cui rappresenta il tradizionale copricapo contadino. La storia del costume racconta che già nel 400 d.C. si diffuse in Europa un berretto tondo e floscio che fino al Tredicesimo secolo aveva forme e dimensioni variabili ma che manteneva come costante il tessuto, il feltro, la lana pressata, diffusa perché molto economica e resistente all’acqua. Nel Settecento iniziò ad assumere anche un significato militare e politico: venne prima indossato, blu, dai soldati dell’esercito scozzese e poi, rosso, dai ribelli spagnoli carlisti, controrivoluzionari. Con il trascorrere degli anni divenne il copricapo prediletto da gruppi politici, rivoluzionari ma anche da molti eserciti e corpi speciali. Fu inoltre il simbolo del mondo dell’arte e negli anni Venti del Novecento si diffuse tra cantanti, pittori, scrittori e attori famosi ed entrò a far parte della moda femminile stravolgendola. Dive francesi come Brigitte Bardot e Catherine Deneuve negli anni Sessanta e Settanta ne fecero l’emblema della raffinatezza parigina. Da allora il suo fascino intramontabile continua a renderlo sempre attuale…delizioso!