Questione di stile…e di tempus fugit
"E' il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante" (Antoine de Saint- Exupèry)
Cosa collega lo stile al tempo che fugge è presto detto se si intende lo stile non solo come abbigliamento ma come espressione della propria personalità: attraverso di esso comunichiamo agli altri chi siamo e sicuramente nel corso della nostra vita il nostro comunicare necessita di cambiamenti, vuoi perché le esperienze ti cambiano, vuoi perché certi stili è giusto lasciarli alle nuove generazioni. Il problema nasce lì: non tutti prendono consapevolezza che è giunta l’ora di cambiare “il contenitore” adeguandolo “al contenuto” che lo scorrere del tempo ci impone. Ciò non significa ovviamente (e lo dico da fashionista convinta) trasformarsi in noiose “diversamente giovani” ma prendere semplicemente consapevolezza che con lo scorrere del tempo è giusto farsi ricordare e non notare. Giorgio Armani docet. E docet anche la giusta consapevolezza che invecchiando è anche giusto liberarsi da sovrastrutture mentali che ci siamo imposte e che solo apparentemente ci hanno fatto stare comode.
Per quanto mi riguarda, da over 40 che sono, ho provato in questi giorni la leggerezza interiore di far risbucare i miei ricci, da decenni rifiutati e malamente sopportati -solo ed esclusivamente- in vacanza. La mia vera natura però è questa e il fatto che per la prima volta mi piaccia di nuovo così, mi ha dato la spinta a riprendere le redini di questo mio blog, per continuare a parlare di moda, emozioni e trasformazioni…