Ogni cappello ha le sue idee nascoste. (Alberto Casiraghy)
Il cappello Panama è uno dei copricapo più glamour di sempre, simbolo del caldo esotico. Leggero, di colore chiaro e a tesa larga. Tradizionalmente viene intrecciato a mano con fibre ricavate dalle foglie ancora tenere di una palma nana. Panamense solo di nome, la sua origine in realtà è sulle montagne dell’Ecuador. Rimanda a Panama solamente perché quest’ultima è stata per secoli il suo principale scalo commerciale. Le prime notizie su questa tipologia di cappello risalgono al 1500, quando i Conquistadores lo videro sul capo degli indigeni a protezione del sole. Gli Inca lavoravano la «paja toquilla» per fabbricare anche i loro abiti e i colonizzatori spagnoli rimasero colpiti da questo insolito tessuto particolarmente leggero, fino a pensare che si trattasse di pelle di pipistrello. Portarono così il particolare copricapo in Europa e dopo avere conquistato anche Napoleone la sua notorietà crebbe progressivamente. Nel 1800 divenne il cappello preferito dai cercatori d’oro che si recavano in California passando da Panama. Ma la fama arrivò nel 1906, quando il presidente americano Theodore Roosevelt lo indossò per proteggersi dal caldo cocente durante la cerimonia di inaugurazione del Canale di Panama. Era il copricapo utilizzato dagli operai addetti alla costruzione del canale. La foto dell’evento venne immortalata dal New York Times e fece il giro del mondo. Panama divenne il centro nevralgico delle esportazioni di questo accessorio che appassionò e appassiona celebrità come Ernest Hemingway, Jaqueline Kennedy, Sean Connery, Johnny Depp e molti altri. Nel 2012 la tessitura tradizionale del Panama viene riconosciuta dall’Unesco tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità dell’Ecuador. Tendenza fashion e mood unconventional rendono questo cappello immune dalle mode del momento e per questo sempre attuale. Il mio è pronto per partire…